Scopri Lampedusa

Il mare non è sempre lo stesso. Con buona pace di tutte le filosofie, il mare di Lampedusa è diverso. Lo si vede negli occhi e nelle parole di chi lo prova, domina i discorsi dei turisti, che tornano a casa con foto bellissime, ammirate da amici e colleghi, e però non possono fare a meno di notare: dal vivo era un’altra cosa.
Perché non c’è tecnologia che possa catturare la meraviglia di quei colori, dei profumi e della trasparenza delle acque su fondali bianchi che riflettono un cielo limpido.

La nostra missione è che il mondo riesca a guardare Lampedusa con la sua luce naturale.

La Rosa dei Venti

Scopri Lampedusa

Lunga 11 km nel punto più lungo e larga 3,5 km nel punto più largo, di costruzione calcarea e appartenente alla piattaforma continentale Africana, Lampedusa dista 120 miglia marine dalle coste Siciliane e 60 dalla Tunisia.

La Rosa dei Venti

La costa Sud

La costa Sud (rivolta verso l’Africa) presenta calette con sabbia bianca, acque trasparenti e nuances turchesi. Proprio per questo la baia della Tabaccara è nota per le sue ‘Barche sospese’.
Poco distante, sorge la più nota Isola dei Conigli, eletta spiaggia più bella del mondo nel 2013. È vincitrice del premio spiaggia più bella d’ Europa e si qualifica tra le prime 10 più belle al mondo consecutivamente dal 2014.

La Rosa dei Venti

La costa Nord

La costa Nord invece presenta falesie a picco sul mare alte 100 metri che terminano in calette di sabbia bianca. Qui le nuances si dipingono di blu e i fondali sono ricchi di flora e fauna marina. Per la sua natura frastagliata, può essere raggiunta soltanto in barca.

La Rosa dei Venti

Il clima di Lampedusa

Del tutto africano, caldo e secco ma sempre gradevole in quanto mitigato dalle continue brezze marine.
All’altezza del 35° parallelo, qui l’estate dura di piu’…va da inizio primavera ad autunno inoltrato.

La Rosa dei Venti

La storia di Lampedusa

Nell’antichità Lampedusa fu l’approdo di vari popoli che navigavano il Mediterraneo (Romani, Saraceni, Greci…). Una svolta si ebbe solo nel 1843, quando per ordine di Ferdinando V, re del regno delle due Sicilie, il capitano di fregata Bernardo Maria Sanvisente colonizzò l’isola.

Nel 1860, in seguito alla caduta del regno delle due Sicilie, l’arcipelago delle Pelagie venne unito al regno d’Italia. Nel 1968, sull’altura di Cavallo Bianco, nacque l’aeroporto. L’isola venne scoperta turisticamente nel 1986 dopo il tragico evento di Gheddafi che porto’ un’inaspettata notorieta’.

Nell’ultimo ventennio, l’isola è passata alla notorietà mondiale per il fenomeno dell’immigrazione dalle coste del Nord Africa. Questo fenomeno viene vissuto in modo diverso dai residenti sull’isola che dal resto del mondo. Infatti qui i locali hanno da sempre accolto con grande umanità e profonda solidarietà il fenomeno dell’immigrazione, sapendo che successivamente al soccorso in mare vengono portati nell’hotspot, assistiti e fatti ripartire in pochi giorni. Per cui, mentre l’opinione mediatica dipinge un’isola al collasso, il vero modo in cui Lampedusa vive l’immigrazione è il seguente: chi visita l’isola per la prima volta si stupisce nel vedere un luogo che è l’opposto di quello che è l’immaginario collettivo.

 

“In realtà l’immigrazione non interferisce con il turismo, perché a Lampedusa i migranti sono solo di passaggio, c’è un’isola reale, quindi, e una mediatica. Ed è la narrazione più che la realtà a creare danni”’ Nino Taranto, responsabile Archivio Storico di Lampedusa.

 

La nostra missione è che il mondo riesca a guardare Lampedusa con la sua luce naturale.